Il pepe nero in grani ( Piper Nigrum) comunemente conosciuto, è arrivato in Europa molto più tardi del pepe lungo,che è una qualità meno nota, nei nostri giorni. I primi riscontri storici documentati sono datati nel periodo di Alessandro IV di (320 -310 a.c.) figlio del più famoso Alessandro Magno. Periodo storico molto importante per la Grecia Antica. Da allora questa spezia nel corso dei millenni, è diventata forse la più popolare delle spezie. Oggi, in quasi tutte le famiglie del Mondo, la possiamo trovare come spezia basica della cucina. Il pepe é usato in quasi ogni piatto. Oggi, come allora, lo apprezziamo non solo per la sua forza speziante, ma anche per le sue proprietà ipotensive, antinfiammatorie, oltre che conservanti e germinali.
Da diversi manoscritti del periodo Romano, ritroviamo sovente le speculazioni verbali popolari sul fatto che il pepe bianco e nero non derivassero dalla stessa pianta, in altre, se il pepe nero fosse anche un grano bianco carbonizzato. Nonostante queste speculazioni culturali “selvagge”, tutti e tre i tipi di pepe erano utilizzati allo stesso modo, cioè per insaporire i cibi. Anche allora da manoscritti di contabilità in Latino ritrovati, apprendiamo che il pepe nero era un po’ più economico rispetto alle altre due varietà, cioè il verde che era mantenuto in salamoia oppure il bianco, particolari affinità, che ritroviamo ancora oggi. Il Pepe per il suo costo era utilizzato principalmente dalla classe media e dai legionari.
Durante il Medioevo, il pepe nero divenne ancora più popolare. Divenne un vero e proprio status symbol. Durante la Messa i sacerdoti mettevano in guardia contro l'eccessivo consumo di pepe, cercando di arginare quello che loro ritenevano non salutare e satanico, ma l’effetto fu contrario, tali divieti lo resero ancora più ricercato e divenne sempre più popolare anche nelle classi meno abbiette. Vietarlo con sermoni durante una messa, era come una pubblicità nel miglior tempo di trasmissione della televisione oggi. A quel tempo tutti partecipavano alle Messe, e anche chi non conosceva questa spezia, iniziò a esserne incuriosito. La curiosità della gente, vinse le ritrosie vescovili e il pepe trovò una grande diffusione.
Al tempo dell'Impero Romano, le spezie arrivavano in Europa solo attraverso le rotte commerciali mediorientali. Il commercio di spezie e soprattutto di pepe era saldamente nelle mani dei commercianti arabi e persiani. Nel XV secolo, i prezzi di questa spezia ,dai molti definiti come l'oro indiano, salirono vertiginosamente verso cifre astronomiche, come le bolle speculative immobiliari e finanziarie nei tempi moderni.
Questa bolla speculativa rese necessario, di trovare finalmente e in forma definitiva, una rotta marittima per l'India, quindi, essere in grado di ottenere una indipendenza nell’approvvigionamento dei preziosi grani, ma anche di tutte le altre spezie come la noce moscata e il chiodo di garofano. Gli Europei dell’epoca, non volevano più dipendere dai commercianti arabi e dalla loro supremazia commerciale per questi prodotti. In pratica volevano distruggere la loro posizione di monopolio. L'unica via per raggiungere l’obiettivo, era di trovare una rotta attraverso il mare verso l'India. Così le case regnanti del Portogallo e della Spagna decisero di inviare i loro Capitani finanziando le ricerche al largo delle coste, cercando di circumnavigare il continente Africano. Gli Spagnoli mandarono e finanziarono Colombo, e i Portoghesi, Vasco da Gama.
Cristoforo Colombo non scoprì l'India durante il suo viaggio, ma scoprì l'America sulla sua rotta occidentale. Lì trovò i peperoncini e il pepe della Giamaica ma tante altre spezie e ortaggi, che divennero solo dopo, molto famosi. Il portoghese Vasco da Gama,invece, riuscì davvero a trovare l'ambita strada delle spezie per l'India. Arrivò a terra il 20 maggio 1498 dopo un difficile viaggio di dieci mesi a Calicut, sulla punta meridionale dell'India. Sulla sua strada passò il Capo di Buona Speranza, lungo la costa dell'Africa orientale fino a Malindi e poi a Calicut.
Il 09.09.1499 Vasco da Gama tornò a Lisbona con vari campioni di spezie a bordo. Il suo viaggio di ritorno fu ancora più arduo, e durarono sedici mesi. Molte tempeste intorno al Capo di Buona Speranza, e diverse carestie, sono state la ragione per questo viaggio di ritorno, decisamente prolungato. Il suo successo ha portato grande ricchezza al Portogallo di allora. Nei successivi 100 anni divenne la nazione commerciale più potente d'Europa. Da questo momento in poi, le spezie sono state acquistate a buon mercato direttamente in India e vendute con grandi ricavi in Europa. Ognuna delle spezie scambiate, ha permesso ai commercianti del tempo, di accumulare enormi ricchezze. Questo denaro guadagnato,è stato poi intelligentemente reinvestito in forma ancora più lucrativa nell’acquisto delle piantagioni di spezie. Così, in un breve periodo, molte piantagioni indiane sono divenute di proprietà portoghese.
Durante il XVII secolo, il Portogallo,gradualmente perso il suo dominio nel commercio delle spezie. Gli olandesi combatterono per le piantagioni di spezie,sanguinose battaglie. Nel XVIII secolo, l'Inghilterra grazie alla sua flotta, moderna e molto combattiva,riuscì a estromettere altre potenze coloniali dall'India, e riuscì a tenere la supremazia fino all'indipendenza dell'India il 15 agosto 1947.